Il salto in alto è una
delle discipline dell'atletica leggera. L'obiettivo è
quello di oltrepassare con un salto un'asticella orizzontale
posizionata ad una data altezza. Il salto può essere effettuato con qualsiasi
tecnica, purché lo stacco da terra avvenga con un piede solo.
Storia
Anche se probabilmente si gareggiava in questa
disciplina già nei Giochi olimpici antichi, la prima competizione
di salto in alto di cui si ha riscontro si svolse in Scozia all'inizio
del XIX secolo, e fu vinta
con un salto di 167 cm. I primi saltatori utilizzavano un approccio
diretto all'asticella oppure una tecnica a forbice.
In quest'ultima l'asticella veniva approcciata in diagonale, e il saltatore
gettava oltre la stessa prima la gamba interna e poi quella esterna, con un
movimento che ricorda appunto quello delle lame delle forbici. Verso la fine
del secolo la tecnica di salto cominciò ad ammodernarsi, a partire da quella
introdotta da Michael F.
Sweeney: dopo aver iniziato il salto come nella tecnica a forbice,
si stende la schiena e la si porta in posizione orizzontale sopra l'asticella;
con questa tecnica, che prevede un valicamento più facile rispetto alle
tecniche fino ad allora in uso, il saltatore irlandese-statunitense portò il
record del mondo a 1,97 m nel1895.
Un altro atleta statunitense, George Horine, sviluppò
una tecnica ancora più efficiente, conosciuta come Western roll. Anche
in questo stile la rincorsa segue una traiettoria diagonale rispetto
all'asticella, ma lo stacco da terra avviene con la gamba interna, mentre
quella esterna è portata verso l'alto per proiettare il corpo oltre
l'asticella. Horine portò il record del mondo a 2,01 m nel 1912 e
la sua tecnica fu largamente usata durante la gara di salto in alto all'XI Olimpiade di Berlino 1936, vinta da Cornelius Johnson con la misura di 2,03 m. I
saltatori statunitensi e russi dominarono la specialità per i successivi
quarant'anni, che videro l'evoluzione della tecnica ventrale ostraddle; questa tecnica
prevede che il saltatore valichi l'asticella con il torso rivolto verso il
basso e parallelo o quasi all'asticella. Fra i più famosi saltatori ventrali si
ricordano Charles Dumas, che
saltò 2,13 m nel 1956, John Thomasushed che valicò per primo i
2,23 m nel 1960 e Valerij Brumel', che
dominò la scena per oltre quattro anni, e che grazie ad un'elegante e veloce
rincorsa portò il record del mondo a 2,28 m e vinse la medaglia d'oro alla XVIII Olimpiade di Tokyo, prima che la sua brillante carriera
agonistica venisse interrotta da un incidente motociclistico. Gli allenatori
statunitensi, incluso il due volte campione NCAA Frank
Costello dell'Università di Maryland, migrarono in Russia per imparare da
Brumel'e i suoi allenatori. Tuttavia sarebbe stato un solitario innovatore
presso la Oregon State University, Dick Fosbury, colui che
avrebbe portato il salto in alto nel nuovo secolo. Traendo vantaggio da un
materassino di atterraggio rialzato e più soffice, Fosbury aggiunse una nuova
rotazione all'antiquato salto ventrale. Direzionò la testa e le spalle sopra la
sbarra per prime, scivolando sulla schiena arcuata in una posizione che gli
avrebbe fatto rompere il collo sulle vecchie buche sabbiose di atterraggio.
Dopo aver usato il salto con stacco alla Fosbury per vincere l'oro olimpico nel 1968, la tecnica iniziò a diffondersi in tutto
il mondo e presto fu preferita dalla maggior parte dei saltatori al vecchio
scavalcamento ventrale. L'ultimo detentore di record mondiale con stile ventrale
fu tra gli uomini il sovieticoVladimir
Jaščenko, che saltò la misura di 2,33 m nel 1977 e
poi 2,35 m nel 1978; tra le donne fu invece Rosemarie
Ackermann, peraltro la prima donna ad avere scavalcato la soglia dei
2 metri. Dopo la "rivoluzione" del salto fosbury, si imposero nelle
competizioni mondiali i saltatori statunitensi Dwight Stones e Franklin Jacobs ; i cinesi Ni Zhiqin e Zhu Jianhua; i tedeschi Gerd Wessig eDietmar
Mögenburg; il campione mondiale svedese Patrik Sjöberg. In
campo femminile si affermarono le saltatrici Iolanda Balaş dalla Romania, Ulrike Meyfarthdalla Germania Ovest, Sara Simeoni dall' Italia e Stefka
Kostadinova dalla Bulgaria.

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