Quando si parla di sport della vela ci si riferisce usualmente alla
pratica sportiva della navigazione a vela, benché la propulsione a vela accomuni molti sport, anche molto differenti fra loro. Lo
sport della vela si distingue dagli altri sport velici perché richiede l'uso di imbarcazioni. Tali
imbarcazioni devono ricevere la loro propulsione esclusivamente da una o più vele, e devono essere manovrate manualmente da
equipaggi composti da una o più persone.
Storia
La navigazione a vela risale agli albori della civiltà
umana, e già lo storico greco Pausianas narra di una competizione velica,
contornata da musica e gare di nuoto, organizzata nel II secolo a.C. in onore
di Dionysus Melanaigidos, presso il Tempio di Afrodite ad Ermioni. La storia della moderna vela
sportiva, tuttavia, affonda le sue radici nella lotta contro la pirateria marina. Nel corso del Secolo XVII le rotte delle Indie Orientali, dell'Africa e
delle Americhe erano
infestate di pirati. Fra le principali prede delle
scorrerie piratesche erano i navigli olandesi, che spostavano merci di
valore fra l'Olanda e le proprie colonie. Per rispondere a
tali minacce gli Olandesi svilupparono dei velieri veloci ed agili chiamati jachtschip i quali avevano il compito di
inseguire e catturare i vascelli pirata.
Risultando estremamente divertenti da condurre, queste agili imbarcazioni furono largamente usate anche a fini
sportivi. Solo a metà del Secolo XVII, il re Carlo II,
nel corso del suo esilio in Olanda, scoprì gli jachtschip e, quando fu restaurato al trono, ne
portò con sé un esemplare in Inghilterra, favorendo
così la diffusione dello sport della vela in tutto l'Impero Britannico. Carlo
II era così appassionato di vela che contribuì a disegnare il suo yacht
personale, lo "Jamie", di 25 tonnellate di stazza, che venne
completato nel 1662 a Lambeth. Lo stesso anno, il re condusse
personalmente alla vittoria lo Jamie contro uno jacht olandese di proprietà del Duca di York, in un
percorso che andava da Greenwich a Gravesend e ritorno. Si trattava della prima
regata fra yacht condotti da timonieri non professionisti. Nel frattempo la
parola di origine olandese "jacht" veniva anglicizzata nel termine "yacht" oggi largamente diffuso per indicare
le imbarcazioni a vela. La
prima competizione velica di flotta dell'era moderna fu la Cumberland Regatta, inaugurata nel 1715, che si tiene ancora oggi. La prima
competizione internazionale fu, nel 1851, la famosa Coppa delle Cento Ghinee, più
nota come Coppa America. Il primo
club velico, il Water Club of
the Cork Harbour, fu fondato all'insegna dell'esclusività, in Irlanda, nel 1720. Almeno inizialmente tuttavia i suoi
membri non si dedicavano ad attività competitive, ma effettuavano manovre navali
obbedendo agli ordini di un ammiraglio, trasmesse con le segnalazioni di uno
sbandieratore, come una flotta militare. Nel 1812 fu fondato il Royal Yacht Squadron, che
contava circa cinquanta imbarcazioni di stanza a Cowes. Gli yacht del tempo
erano costruiti con materiali pesanti, come i cutter oceanici,
con prua di legnami massicci e poppe leggere. Si scoprì presto, tuttavia, che
le chiglie e le strutture portanti erano inutilmente resistenti, e si cominciò
a costruire imbarcazioni da regata molto più leggere. Inoltre si capì che l'armo a cutter ad albero singolo era più
flessibile e adatto alle varie condizioni meteorologiche rispetto agli armi dei brigantini e degli schooner dell'epoca.
Infine, poiché non era ancora stato introdotto il concetto del compenso, o handicap, e le imbarcazioni
competevano in tempo reale, si tendeva a costruire yacht di generose
dimensioni, per renderli più veloci. Fino al 1870, le competizioni veliche furono organizzate seguendo regole stabilite liberamente da ciascuno yacht club, ed ogni club era libero di modificare, interpretare
e applicare le regole a piacimento, ingenerando spesso
confusione, incomprensioni e frustrazioni nei concorrenti. Nel giugno 1868 il Royal Victoria Yacht Club convocò il primo Congresso velistico, o Yachting Congress, che vide la
partecipazione di 23 rappresentanti di 14 club.
Il Congresso si proponeva di
sviluppare un nucleo condiviso di regole comuni, che venne effettivamente
proposto l'anno seguente. Tuttavia, a causa delle aspre critiche ricevute, tale
regolamento non venne mai adottato. La decade 1870-1880 venne
in ogni caso considerata come la prima "età
felice" per la vela
sportiva, sia per il numero di nuove imbarcazioni costruite e la raffinatezza
delle soluzioni tecniche adottate, sia per l'incredibile numero di competizioni
che si svolsero in quegli anni. Basti pensare che nel solo 1876 si
svolsero 400 competizioni. Nel 1875 tre clubs si associarono per fondare la prima Associazione per le Competizioni
Veliche, o Yacht
Racing Association (o
YRA), che sviluppò regole comuni applicabili alle acque
territoriali britanniche. Si cominciava a delineare in quel periodo, nel mondo
della vela, una scissione fra i proprietari di grossi yacht ed
il mondo delle piccole imbarcazioni a vela, o "derive".
Nonostante, nel 1888, la YRAavesse
aperto l'associazione ai proprietari di sailing
boats, la Sailing Boat
Association e la connessa Boat Racing Association non aderirono alla YRA fino al 1921. Lo sport velico acquisì nel frattempo
status di sport olimpico, venendo introdotto ai Giochi di Parigi del 1900, cui parteciparono concorrenti
raggruppati in tre classi veliche. Tuttavia
la confusione fra i diversi standard di misura adottati nel Regno Unito, nei paesi
europei, ed in Nord America continuava a minare la possibilità di
svolgere competizioni fra yacht di
differente nazionalità. Per risolvere tale inconveniente venne convocata, nel 1906 a Londra, la Conferenza
Internazionale sulla Misurazione delle Imbarcazioni Veliche, o International Conference on Yacht
Measurement. Il risultato più importante della conferenza del 1906 fu
di porre le basi per l'istituzione, avvenuta a Parigi nel 1907, della Unione
Internazionale per le Competizioni fra Yacht, o International Yacht Racing Union, e
l'adozione di un Regolamento
Internazionale di Regata basato
su quello stabilito dalla Yacht
Racing Association. L'International Yacht Racing Union rimase quindi la massima autorità
internazionale per l'organizzazione e la regolamentazione di competizioni
veliche internazionali fino all'agosto 1996. Ravvisando la necessità di far sì che la
vela sportiva non sia percepita come un ricco sport elitario, il nome venne
mutato in Federazione Internazionale della Vela, o International Sailing Federation.