Il surf o surf
da onda è uno sport acquatico
che consiste nel "cavalcare" le onde utilizzando una tavola da surf.
La tecnica consiste nel planare lungo la parete dell'onda, restando in piedi
sulla tavola. È possibile eseguire una serie di manovre a seconda della
velocità e della forma della parete. Le tavole hanno misure che variano non solo in
base all'altezza e al peso dell'atleta, ma anche in base allo stile ed alla
dimensione dell'onda. Per surfare le onde più grandi si usa una tavola gun, molto lunga e appuntita a
prua e anche a poppa, dato che a volte l'onda è talmente alta e ripida, che
l'unico contatto che si ha con la parete dell'onda stessa rimane solo la punta
posteriore e la monopinna del gun.
La maggioranza delle tavole da surf moderne sono realizzate a partire da
schiuma speciale di poliuretano resistente ai raggi UV-A, fibra di vetro e resina
di poliestere. Le più
moderne tecnologie consentono la creazione di tavole in resina epossidica.
Questo materiale rende le tavole più forti e leggere rispetto a quelle
tradizionali in resina poliestere e fibra di vetro. Lo stile di surfing più classico e fluido è detto longboard, che si pratica con
tavole molto lunghe e con la prua arrotondata, secondo uno stile che si perde
nelle origini stesse di questo sport. È molto diffuso nel mondo e ha delle
competizioni dedicate. Il surf è inserito nel programma dei giochi mondiali,
manifestazione che racchiude sport non inclusi tra i giochi olimpici. Nella
pratica agonistica, come in tutti gli sport, è vietato l'utilizzo di sostanze
dopanti.
Storia
La prima fonte storica
è contenuta nel diario di bordo del capitano James Cook: descrive le
imprese dei polinesiani, che a cavallo delle onde a bordo di surf di legno
rudimentali venivano descritte come persone che provavano un'immensa gioia nel
farsi trasportare dalle onde. Le prime rudimentali tavole erano solitamente
costruite legando assieme tre tronchi cavi piegati verso l'alto sulla prua.
L'esploratore James Edward scriveva nel 1835 trovandosi nella Guinea che
"potevamo osservare dei ragazzi che nuotavano nel mare, con delle tavole
leggere al di sotto della pancia. Aspettavano un'onda e poi si lasciavano
trascinare a riva ergendosi su di essa come fosse una nuvola. Si diceva
tuttavia che degli squali di tanto in tanto sbalzassero da dietro gli scogli e
li inghiottissero" Bandito nell'epoca delle colonizzazioni dei missionari calvinisti, a
causa delle nudità esposte dai polinesiani dell'epoca, il surf venne ripreso
con interesse tra la fine dell'800 e gli inizi del '900. Un basilare contributo
alla diffusione del surf dalle Hawaii verso il resto del mondo venne dall'hawaiano Duke Kahanamoku il quale, futuro
campione di nuoto scoperto da un talent-scout, vincitore della medaglia d'oro
alle Olimpiadi di Stoccolma e a quelle di Anversa del 1920, nel corso dei
suoi viaggi agonistici portò il surf sulle coste statunitensi ed australiane.
La massima diffusione del surf da onda si è avuta negli anni sessanta e settanta, quando le onde
venivano surfate su tavole piuttosto grosse. Una svolta significativa è stata
data dall'invenzione dello shortboard, di misura più piccola
e con tre pinne. Dalla metà degli anni ottanta ai giorni attuali la tecnica si è evoluta particolarmente in fatto di velocità
e alla ricerca di manovre aeree. Uno dei personaggi più celebri del surf da
onda a livello mondiale è stato Greg Noll, "Da
bull", che divenne famoso a cavallo tra gli anni '50 e '60.
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