mercoledì 15 febbraio 2012

Calcio


Il calcio è uno sport di squadra nel quale si affrontano due squadre composte da undici giocatori usando un pallone sferico, solitamente di cuoio, all'interno di un campo di gioco rettangolare con due porte. Il gioco è regolamentato da una serie di norme codificate e il suo obiettivo è quello di segnare più punti dell'avversario, facendo passare il pallone fra i pali della porta avversaria. È sport olimpico dalla II Olimpiade moderna e la semplicità delle sue regole, il fatto che non richieda attrezzature speciali e l'estrema adattabilità a ogni situazione lo hanno reso uno sport popolarissimo, praticato in tutto il mondo. Di origine arcaica, la sua affermazione moderna e codificata si ebbe in Inghilterra, nella seconda metà del XIX secolo e da allora si diffuse dapprima nel resto d'Europa e in Sud America e poi in tutto il mondo. La competizione calcistica più importante è il Campionato mondiale di calcio, che si disputa ogni quattro anni sotto l'egida della FIFA, il massimo organismo calcistico mondiale. Si tratta dell'evento sportivo più seguito in assoluto.
Storia
L'antenato più simile al calcio attuale, di cui sui hanno tracce fin dal II secolo, fu il cinese tsu' chu o cuju, nel quale si doveva calciare una palla, riempita con piume e capelli, tra due canne di bambù. Circa 500 o 600 anni dopo, in Giappone si giocava il kemari, nel quale l'obiettivo dei giocatori, disposti in cerchio, era di non far toccare la palla in terra. Nella Grecia del IV secolo a.C. si giocava l'episciro , nella successiva epoca Romana prese il nome di harpastum, nel quale due fazioni dovevano portare una palla oltre la linea di fondo avversaria e nel quale prevaleva l'aspetto antagonistico e fisico rispetto a quello puramente agonistico. I riferimenti successivi si trovano 700 anni dopo nel Medioevo, in Italia, dove venne probabilmente abbozzato il gioco del calcio attuale e chiamato Calcio in costume o fiorentino. Nelle isole britanniche questo sport antenato del calcio, portato dai conquistatori romani, incontrò diverse opposizioni: nel 1314 il podestà di Londra lo dichiarò fuorilegge, durante la Guerra dei cent'anni fu vietato a favore del tiro con l'arco; venne successivamente osteggiato da parte dei Puritani nel XVI secolo che lo consideravano "frivolo". Lo sport rimase comunque praticato e non fu mai soppresso del tutto, finché non venne depenalizzato nel 1835 con il cosiddetto Highway Act, che vietò il gioco nelle strade pubbliche ma lo rese possibile negli spazi chiusi. La patria del calcio moderno fu quindi l'Inghilterra, e in particolare, i college britannici. Il calcio nacque infatti come sport d'élite: il football fu inizialmente praticato dai giovani delle scuole più ricche e delle università. Le classi erano sempre composte da dieci alunni, e a questi si aggiungeva il maestro che giocava sempre insieme a loro: nacque così la consuetudine di giocare in undici. Il "capitano" di una squadra di calcio è quindi una sorta di discendente del maestro che dirigeva la sua classe di alunni. Le diverse scuole britanniche giocavano ognuna secondo le loro regole. Nel 1848, all'Università di Cambridge, H. de Winton e J.C. Thring, proposero e ottennero di fare una riunione con altri undici rappresentanti delle varie scuole e club inglesi per trovare un punto d'incontro. La riunione durò otto ore e produsse un importante risultato: vennero infatti stilate le prime basilari regole del calcio, dette anche Regole di Cambridge. Il 24 ottobre 1857 a Sheffield, Nathaniel Creswick fondò la prima squadra di calcio della storia: lo Sheffield FC. Ma il contributo di Creswick al gioco del calcio non si fermò qui: insieme a William Prest scrisse nel 1858 le Sheffield Rules, che si andavano ad aggiungere a quelle precedenti e introducevano nel gioco regole importanti come la durata della partita e la divisione della stessa in due tempi. La città di Sheffield può essere considerata a tutti gli effetti la madre del calcio moderno dato che, dopo la fondazione del primo club, nella cittadina inglese si giocò la prima competizione di calcio della storia: la Youdan Cup, vinta dall'Hallam FC, il secondo club di calcio della storia.  Pochi anni dopo, il 26 ottobre 1863, a Londra venne fondata la Football Association, prima federazione calcistica nazionale che unificò definitavamente il regolamento. Queste scelte posero fine al dubbio che riguardava la parte del corpo con la quale colpire la palla: il nuovo regolamento indicò chiaramente il gioco con i piedi e permise il gioco con le mani solo nel momento in cui era necessario catturare un pallone chiaramente indirizzato in porta, come su un calcio di punizione diretto. Queste regole furono adottate da tutti eccetto che dalla scuola di Rugby, i cui rappresentanti furono chiaramente a favore di un gioco più fisico e che consentisse di toccare il pallone anche con le mani. Si produsse così la divisione che portò alla nascita del rugby, sport che prese il nome dalla scuola che l'ha sviluppato. Nel 1888 si tenne il primo campionato inglese, secondo la formula tuttora in vigore.  Il calcio si espanse subito in Inghilterra e ben presto divenne lo sport per eccellenza della classe lavorativa e non solo di quella benestante, dato che uno sport divertente, semplice e stancante era l'ideale per sfogarsi dopo una settimana lavorativa. Dall'Inghilterra, il calcio moderno venne esportato prima nelle vicine Scozia , Galles e Irlanda del Nord  e successivamente in tutta Europa o per opera degli emigrati di ritorno dall'Inghilterra stessa o su iniziativa degli stessi inglesi che si trovavano all'estero. Furono così fondate le federazioni in Europa e ovunque arrivava il commercio inglese. Il fenomeno ormai era di dimensioni intercontinentali, e fu necessario adattare le istituzioni calcistiche e chiarire in maniera più dettagliata le regole: in questi anni infatti, continuavano a esistere svariate interpretazioni del gioco. Anche a questo scopo, nel 1904 si costituì la Fédération Internationale de Football Association (FIFA), cui si affiliarono le varie Federazioni nazionali nate nel frattempo. Secondo lo studio "Big Count 2006", svolto dalla FIFA nel corso del 2006 e pubblicato nel maggio 2007, in tutto il mondo ci sono 265 milioni di persone che praticano il calcio di cui 38 milioni tesserati per le varie società. Includendo anche gli arbitri e i funzionari il totale delle persone direttamente coinvolte nel calcio raggiunge i 270 milioni, ovvero circa il 4% della popolazione mondiale. Il continente con più giocatori in termini assoluti è l'Asia (85 milioni di calciatori), seguita da Europa (62), Africa (46), America del Nord (43), America del Sud (27) e Oceania (0,5) mentre in percentuale la maggior diffusione si ha in Europa, Nord e Sud America, dove le persone coninvolte rappresentano il 7% della rispettiva popolazione totale.
Scopo
Lo scopo del gioco è di far entrare il pallone nella porta avversaria, delimitata da due pali verticali congiunti nella parte superiore da una traversa. Una partita di calcio viene vinta dalla squadra che nei 90 minuti di gioco segna più gol di quella avversaria. In caso di uguale numero di reti segnate, o se non sono stati realizzati gol, la partita è considerata pareggiata. In competizioni che prevedano l'eliminazione diretta ed esigono quindi che la gara abbia una vincente, si ricorre di solito a tempi supplementari e, in caso di ulteriore parità, si passa ai tiri di rigore per stabilire chi accede al turno successivo. Inizialmente, in caso di pareggio, la squadra qualificata veniva determinata tramite il lancio di una monetina. Alcune varianti nel meccanismo dei tempi supplementari, introdotte dalla seconda metà degli anni novanta prevedevano:
-       il golden gol: la prima squadra che segna nei supplementari si aggiudica l'incontro e la partita finisce immediatamente.
-       il silver gol: la squadra che riesce a terminare in vantaggio il primo tempo supplementare si aggiudica l'incontro senza bisogno di disputare il secondo tempo supplementare;
Queste modifiche regolamentari sono state abolite nel 2004. Nel caso di partite di andata e ritorno, quando la somma dei risultati delle due gare dà un pareggio la squadra qualificata al turno successivo può essere determinata con la regola dei gol fuori casa: si qualifica la squadra che ha segnato più gol in trasferta.

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