martedì 14 febbraio 2012

Judo


Il Judo è un'arte marziale e uno sport da combattimento giapponese formalmente nata in Giappone con la fondazione de lKōdōkan da parte del Prof. Jigorō Kanō, nel 1882. I praticanti di tale disciplina sono denominati judoisti o più comunemente judoka, con un certo abuso di linguaggio. Il jūdō è in seguito divenuto ufficialmente disciplina olimpica nel 1964, in occasione dell'Olimpiade di Tōkyō, e ha rappresentato all'Olimpiade di Atene 2004 il terzo sport più universale, con atleti da 98 paesi.
Storia
Il contesto storico era particolare: Il 1853 aveva segnato una data importante per il Giappone: il commodoro Matthew C. Perry, della Marina Militare degli Stati Uniti d'America, entra nella baia di Tokyo con una flotta di 4 navi da guerra consegnando a dei rappresentanti dello shogunato Tokugawa un messaggio col quale si chiedevano l'apertura dei porti e trattati commerciali. Il Giappone, che fino a quel momento aveva vissuto in completo isolamento dal resto del mondo, grazie alla Convenzione di Kanagawa, apre finalmente le frontiere agli stranieri. Dopo l'abdicazione dell'ultimo shogun Tokugawa Yoshinobu avvenuta nel 1867, il potere imperiale di fatto riacquisiva il controllo politico del Paese, e contestualmente alla Restaurazione Meiji, la promulgazione dell'editto del 1876 col quale si proibiva il porto del daishō decretava la scomparsa della casta dei samurai. Vi furono importanti cambiamenti culturali nella vita dei giapponesi dovuti all'assorbimento della mentalità occidentale e naturalmente ciò provocò un rigetto di tutto ciò che apparteneva al passato, compresa la cultura guerriera che tanto aveva condizionato la vita del popolo durante il periodo feudale. Il jū-jutsu, essendo parte integrante di questa cultura, lentamente scomparve quasi del tutto. Inoltre, le arti marziali tradizionali vennero ignorate anche a causa della diffusione delle armi da fuoco e molti dei numerosi dōjō allora esistenti furono costretti a chiudere per mancanza di allievi; i pochi rimasti erano frequentati da ex-samurai lottatori professionisti pagati appunto per combattere e che talvolta venivano coinvolti in episodi di violenza o crimini. Questo influenzò ulteriormente il giudizio negativo del popolo nei confronti del jū-jutsu nel quale vedeva un'espressione di violenza e sopraffazione.

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