Il Judo è un'arte marziale e uno sport da
combattimento giapponese formalmente
nata in Giappone con la fondazione de lKōdōkan da
parte del Prof. Jigorō Kanō, nel 1882. I praticanti di tale disciplina sono
denominati judoisti o più comunemente judoka, con un certo abuso di linguaggio. Il
jūdō è in seguito divenuto ufficialmente disciplina olimpica nel 1964, in occasione dell'Olimpiade di Tōkyō, e ha rappresentato all'Olimpiade di Atene 2004 il
terzo sport più universale, con atleti da 98 paesi.
Storia
Il contesto storico era
particolare: Il 1853 aveva
segnato una data importante per il Giappone: il commodoro Matthew C. Perry, della Marina Militare
degli Stati Uniti d'America, entra nella baia di Tokyo con una flotta di 4 navi da guerra
consegnando a dei rappresentanti dello shogunato Tokugawa un messaggio col quale si chiedevano
l'apertura dei porti e
trattati commerciali. Il Giappone, che fino a quel momento aveva vissuto in
completo isolamento dal resto del mondo, grazie alla Convenzione di Kanagawa, apre finalmente le
frontiere agli stranieri. Dopo l'abdicazione dell'ultimo shogun Tokugawa
Yoshinobu avvenuta nel 1867, il potere imperiale di fatto riacquisiva
il controllo politico del Paese, e contestualmente alla Restaurazione
Meiji, la promulgazione dell'editto del 1876 col
quale si proibiva il porto del daishō decretava
la scomparsa della casta dei samurai. Vi furono importanti cambiamenti
culturali nella vita dei giapponesi dovuti all'assorbimento della mentalità
occidentale e naturalmente ciò provocò un rigetto di tutto ciò che apparteneva
al passato, compresa la cultura guerriera che tanto aveva condizionato la vita
del popolo durante il periodo feudale. Il jū-jutsu, essendo parte integrante di questa
cultura, lentamente scomparve quasi del tutto. Inoltre, le arti marziali tradizionali vennero ignorate anche a
causa della diffusione delle armi da fuoco e molti dei numerosi dōjō allora
esistenti furono costretti a chiudere per mancanza di allievi; i pochi rimasti
erano frequentati da ex-samurai lottatori professionisti pagati
appunto per combattere e che talvolta venivano coinvolti in episodi di violenza
o crimini. Questo influenzò ulteriormente il giudizio negativo del popolo nei
confronti del jū-jutsu nel
quale vedeva un'espressione di violenza e sopraffazione.

 
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