Il biathlon è una specialità dello sci nordico nella
quale i partecipanti competono in due discipline, il tiro a segno con
la carabina e lo sci di fondo. Tale sport invernale consiste
nel percorrere nel minor tempo possibile un percorso prefissato sugli sci da fondo, sostando a un numero
variabile di postazioni di tiro; ogni errore con la carabina comporta una
penalità. La distanza da percorrere e il numero delle sessioni di tiro variano
a seconda delle tipologie di gara, che possono essere tanto individuali quanto
a squadre. Storicamente, il biathlon rappresenta l'evoluzione in disciplina
sportiva di pratiche militari e venatorie.
Storia
All' inizio
La storia dello sci è
plurimillenaria e la caccia sugli
sci, o strumenti di movimento simili agli sci, è attestata già da pitture rupestri rinvenute in Norvegia e
risalenti al III millennio
a.C. I primi documenti scritti di questa prassi provengono dalla Cina e
risalgono al periodo della dinastia Han; anche del poeta romano Virgilio esiste una descrizione della caccia
sugli sci, che viene datata all'anno 40 a.C. L'illustrazione di un cacciatore dotato di arco e freccia sugli
sci è stata trovata sulla pietra datata all'anno 1050 proveniente da Ballingsta, sempre in Norvegia. Le origini del
biathlon quale disciplina sportiva invece si trovano nel settore militare: nel 1199 le
popolazioni finniche della Scandinavia affrontarono i Vichinghi danesi
con l'ausilio degli sci, secondo quanto testimoniato da Saxo Grammaticus nelle Gesta Danorum. Nei
secoli successivi soldati e reggimenti interi dotati di sci, considerati veloci
e particolarmente flessibili nell'impiego, divennero parte fondamentale degli
eserciti scandinavi e russi: nel 1521-1522 il
futuro re di Svezia Gustavo I affrontò i danesi guidando
truppe equipaggiate con gli sci, secondo quanto lo stesso condottiero aveva
prescritto ai suoi generali. Nel 1550 i finlandesi di Juhana Matinpoika sconfissero i russi, dieci volte più numerosi, nella battaglia di Kivennapa anche grazie ai soldati sciatori; allo
stesso modo nel 1573 Herman Fleming sottrasse ai russi Inkerinmaa. La prima gara di
"biathlon" documentata risale al 1767, quando soldati delle truppe di confine
di Svezia e
Norvegia si confrontarono in gare durante le quali il soldato doveva effettuare
una prova di tiro correndo contemporaneamente sugli sci.
Era sportiva-militare
La prima associazione di biathlon
venne fondata nel 1861 in Norvegia: il Club
fucile e sci di Trysil. Nelle zone alpine invece, lo sci militare
e lo sci in generale inizio il loro sviluppo qualche anno dopo, verso la fine
del XIX secolo. I primi campionati nazionali di sci militari sono
documentati nell'anno 1895 in
Germania, mentre nel 1912 in
Norvegia veniva già disputata una gara durante la quale l'atleta doveva
percorrere una distanza prefissata e sparare su bersagli. L'organizzazione
spettava all'esercito e tutti i partecipanti venivano scelti tra i soldati dei
vari corpi. Da
queste competizioni nacque nel 1910 la gara di pattuglia militare, considerata la disciplina
preparativa del biathlon nella sua forma moderna anche se fu esclusivamente una
competizione di squadra. La maggior diffusione di questa disciplina sportiva si
ebbe negli anni venti e trenta dello scorso secolo; statistiche
relative alla Finlandia attestano che dal 1919 ogni
inverno circa duemila persone partecipavano a gare di "biathlon".
Durante la Settimana internazionale dello sport di Chamonix-Mont-Blanc 1924, successivamente
dichiarata dal Comitato Internazionale Olimpico I Giochi olimpici invernali, la competizione
di pattuglia militare fece parte del programma ufficiale di gare, per poi
tornare a Sankt Moritz 1928, Garmisch-Partenkirchen 1936 e Sankt Moritz 1948 come disciplina dimostrativa.
Disciplina sportiva
Al termine della Seconda guerra mondiale alla disciplina venne tolto ogni
carattere militare e fu aperta anche agli atleti che non
facevano parte di corpi organizzati militarmente. In occasione dei V Giochi olimpici invernali di Sankt Moritz 1948, oltre alla gara di
pattuglia militare venne disputata una competizione di pentathlon
invernale,
disciplina nella quale gli atleti dovettero cimentarsi nell'equitazione, nella scherma, nel tiro a segno, nello sci di fondo
e nella discesa libera. La
disciplina, considerata dimostrativa, fece parte del programma olimpico solo in
quell'occasione. Il 3 agosto 1948 a Sandhurst venne
fondata l'Union Internationale de Pentathlon Moderne, che presto s'interessò a inserire nella sua organizzazione
una sezione dedicata a una disciplina invernale. La decisione presa fu la
combinazione tra sci di fondo e tiro a segno. Su proposta del presidente
dell'UIPM, il generale svedese Sven Thofelt, venne
introdotto la denominazione ufficiale di biathlon. Il Comitato Olimpico Internazionale approvò il biathlon nel 1954 come
disciplina sportiva a sé stante. Il regolamento agonistico venne approvato
in un congresso conclusosi a Melbourne, in Australia, il 17 novembre 1956; la sezione biathlon venne inserita
formalmente nell'UIPM e la denominazione dell'organizzazione internazionale
venne modificata in UIPMB. La sezione biathlon rimarrà associata a
quest'organizzazione, pur operando separatamente e autonomamente, fino alla
fondazione dell' International Biathlon Union decisa nel 1992 e
ratificata nel 1993, con il congresso straordinario di Londra
del 2 luglio. La separazione
formale delle due organizzazioni avvenne nel 1998. Le gare femminili furono introdotte
molto più recentemente: nel 1980, in occasione del congresso
internazionale dell'UIPMB svoltosi a Sarajevo, venne approvato il regolamento per
competizioni femminili di biathlon. Seguì nel 1981 la
prima competizione internazionale femminile, svoltasi in Cecoslovacchia. Nel 1984 si
svolse la prima edizione dei Campionati mondiali di biathlon femminili, che
fino al 1988 si
disputarono separatamente dall'edizione maschile. L'inserimento nel programma
olimpico avvenne in occasione dei XVI Giochi olimpici invernali di Albertville
1992.
Diffusione
Il biathlon viene praticato particolarmente nelle nazioni europee
tradizionalmente dedite agli sport invernali, nonché in Nordamerica e in Russia; in Scandinavia e in Russia il biathlon è una delle
discipline sportive più seguite. Dagli anni novanta del XX secolo, e in
particolar modo dall'inizio del XXI, il biathlon è
diventato anche uno degli sport invernali più popolari e seguiti in Germania, anche grazie ai numerosi successi
internazionali raggiunti dagli atleti tedeschi; tutte le gare di Coppa del Mondo vengono trasmesse in diretta dalle
televisioni tedesche e il pubblico presente alle tappe di Coppa aumenta di anno
in anno. Il biathlon vanta una certa tradizione anche in Francia e
in Italia; qui è seguito in particolar modo in Trentino-Alto
Adige e in Val d'Aosta, da dove
proviene la maggior parte degli atleti praticanti questo sport negli ultimi
decenni. In Austria e
in Svizzera, invece, lo sport è a tutt'oggi poco
diffuso, rimanendo all'ombra del più amato e seguito sci alpino e nonostante il fatto che entrambe le
nazioni abbiano atleti di valore, capaci di conquistare medaglie iridate. Ha
ulteriormente inciso negativamente sulla popolarità di questa disciplina in
Austria la profonda crisi di credibilità di alcuni atleti austriaci emersa in
seguito alla perquisizione compiuta dai Carabinieri durante i XX Giochi olimpici invernali di Torino 2006, che aveva rinvenuto nei loro
alloggi vario materiale dopante.
Ulteriore apertura continentale è riuscita tramite il coinvolgimento dell' Asia; la nazione emergente degli ultimi anni è
stata la Cina, in modo particolare nelle gare
femminili.
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