mercoledì 4 aprile 2012

Sub


Le attività subacquee sono quelle attività che permettono all'uomo la permanenza in un ambiente sommerso, prevalentemente acquatico, sia di acque dolci che salate, quindi in ambito prevalentemente lacunare, fluviale e marino. E possibile praticare tale attività con o senza attrezzature e a seconda del caso prende il nome specifico di immersione in apnea o immersione con ARA o ARO, in pratica sistemi di respirazione autonomi o vincolati ad aria, ossigeno o miscele respiratorie, in inglese scuba diving, sistemi che permettono quindi l'immersione per lunghi periodi di tempo. Si può distinguere tra subacquea ricreativa o tecnica/professionale. Le due tipologie di equipaggiamenti per la subacquea sono il sistema a circuito aperto detto A.R.A., l'autorespiratore ad aria con erogatore sviluppato da Jacques Cousteau con il nome di Aqua-lung, e il sistema a circuito chiuso detto A.R.O., l'autorespiratore ad ossigeno creato ed utilizzato per la prima volta dagli uomini rana della Marina Militare Italiana durante la seconda guerra mondiale, più recentemente evolutosi e chiamato Rebreather, termine anglosassone che significa letteralmente rirespiratore, sistema molto sofisticato e complesso che può essere a circuito chiuso (CCR)o semichiuso (SCR), meccanico o elettronico in grado a secondo del tipo di riutilizzare il gas espirato filtrandolo e riarricchendolo con l'ossigeno mancante, consentendo così di poter prolungare notevolmente la permanenza in immersione limitando il consumo dei GAS e riducendo la decompressione grazie alla "Best Mix" che fornisce in tutti i momenti dell'immersione stessa.
Storia
Il desiderio di andare sott'acqua è probabilmente sempre esistito: per cercare cibo, scoprire manufatti, riparare navi e forse solo per osservare la vita del mare. Tuttavia, finché gli esseri umani non trovarono un sistema per respirare sott'acqua, le immersioni sono state necessariamente brevi e convulse. Nel XVI secolo si iniziò ad utilizzare campane subacquee rifornite d'aria dalla superficie, il primo vero sistema per rimanere sott'acqua per un tempo illimitato. Due delle principali strade di investigazione, una scientifica e una tecnologica, accelerarono notevolmente l'esplorazione subacquea. La ricerca scientifica fu portata avanti dal lavoro di Paul Bert e Scott Haldane, provenienti rispettivamente dalla Francia e dalla Scozia. Allo stesso tempo i progressi tecnologici -pompe ad aria, scrubber, erogatori, ecc. - hanno reso possibile la permanenza dell'uomo sottacqua per lunghi periodi di tempo. A partire dagli anni settanta si sviluppò, a fianco del crescente fenomeno del turismo internazionale, un turismo della subacquea mirato alla semplice "visita" dell'ambiente sottomarino. Oggigiorno i subacquei grazie alle nuove attrezzature, sempre più leggere, tecnologiche e confortevoli, sono autonomi dalla superficie e possono spostarsi nuotando quasi senza fatica, ma durante le immersioni può anche accadere di muoversi sfruttando un veicolo a propulsione, secondo le esigenze, o semplicemente sfruttando le correnti marine.

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