Le attività subacquee sono quelle attività
che permettono all'uomo la permanenza in un ambiente sommerso, prevalentemente
acquatico, sia di acque dolci che salate, quindi in ambito prevalentemente
lacunare, fluviale e marino. E possibile praticare tale attività con o senza attrezzature
e a seconda del caso prende il nome specifico di immersione in
apnea o immersione
con ARA o ARO, in pratica sistemi di respirazione autonomi o vincolati ad aria,
ossigeno o miscele respiratorie, in inglese scuba
diving, sistemi che permettono quindi l'immersione per lunghi periodi di
tempo. Si può distinguere tra subacquea ricreativa o tecnica/professionale. Le due tipologie di
equipaggiamenti per la subacquea sono il sistema a circuito aperto detto
A.R.A., l'autorespiratore ad aria con erogatore sviluppato da Jacques Cousteau con il nome di Aqua-lung, e il sistema a circuito chiuso
detto A.R.O., l'autorespiratore ad ossigeno creato ed utilizzato per la prima
volta dagli uomini rana della Marina Militare Italiana durante la seconda guerra mondiale, più recentemente
evolutosi e chiamato Rebreather, termine
anglosassone che significa letteralmente rirespiratore, sistema molto
sofisticato e complesso che può essere a circuito chiuso (CCR)o semichiuso
(SCR), meccanico o elettronico in grado a secondo del tipo di riutilizzare il
gas espirato filtrandolo e riarricchendolo con l'ossigeno mancante, consentendo
così di poter prolungare notevolmente la permanenza in immersione limitando il
consumo dei GAS e riducendo la decompressione grazie alla "Best Mix"
che fornisce in tutti i momenti dell'immersione stessa.
Storia
Il desiderio di andare sott'acqua
è probabilmente sempre esistito: per cercare cibo, scoprire manufatti, riparare
navi e forse solo per osservare la vita del mare. Tuttavia, finché gli esseri umani non
trovarono un sistema per respirare sott'acqua, le immersioni sono state
necessariamente brevi e convulse. Nel XVI secolo si iniziò ad utilizzare campane subacquee rifornite d'aria dalla superficie, il
primo vero sistema per rimanere sott'acqua per un tempo illimitato. Due delle
principali strade di investigazione, una scientifica e una tecnologica,
accelerarono notevolmente l'esplorazione subacquea. La ricerca scientifica fu
portata avanti dal lavoro di Paul Bert e Scott Haldane, provenienti rispettivamente
dalla Francia e
dalla Scozia. Allo stesso tempo i progressi
tecnologici -pompe ad aria, scrubber, erogatori, ecc. - hanno reso possibile la
permanenza dell'uomo sottacqua per lunghi periodi di tempo. A partire dagli anni settanta si sviluppò, a fianco del crescente
fenomeno del turismo internazionale,
un turismo della subacquea mirato alla semplice "visita"
dell'ambiente sottomarino. Oggigiorno i subacquei grazie
alle nuove attrezzature, sempre più leggere, tecnologiche e confortevoli, sono
autonomi dalla superficie e possono spostarsi nuotando quasi senza fatica, ma
durante le immersioni può anche accadere di muoversi sfruttando un veicolo a
propulsione, secondo le esigenze, o semplicemente sfruttando le correnti
marine.
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