Il rugby è uno sport di squadra diffuso, nelle sue varianti, in buona
parte del mondo: nel Regno Unito e negli Stati dell'ex impero britannico,
nonché in Francia, Italia, Russia,Argentina, Romania e
in costante aumento di popolarità in Georgia, Giappone, India, Marocco, Kenya, Namibia e
in diverse altre nazioni di Oceania e Asia. Il gioco del rugby è diviso,
essenzialmente, in tre grandi codici regolamentari: il rugby a 15, quello più
diffuso, il rugby a 13 e rugby a 7 gestiti da 2 federazioni e organismi
internazionali diversi e in alcun modo collegati fra loro: le varianti a 15 e a
7 dipendono dalla stessa federazione internazionale mentre la variante a 13
dipende dalla Rugby Football
League. È definito come uno sport di combattimento e di situazione.
È uno sport di contatto e combattimento perché il confronto fisico tra i
giocatori è una costante del gioco. Il rugby è anche definito sport di
situazione perché nella sua evoluzione sta diventando sempre più importante la
capacità di comprendere il contesto momentaneo in cui ogni fase della partita
si sviluppa concretamente. La stessa definizione dei ruoli, effettiva nelle
fasi di ripartenza da situazione statica, appare, nel rugby moderno, riduttiva
rispetto alla necessità, per ogni giocatore, di adattarsi a qualsiasi posizione
in campo e a qualsiasi fase di gioco.
Storia
Forme antiche di giochi con la
palla sono sempre esistite in ogni angolo del pianeta: fra queste, le più note
sono l'episkyros greco, l'harpastum
romano, il calcio storico fiorentino
e la soule francese.
In origine il termine inglese football,
contrariamente a quello che si pensa, non indicava necessariamente giochi in
cui era previsto calciare il pallone, ma tutti quelli praticati dagli artigiani
e dai contadini "a piedi", diversamente dai nobili che utilizzavano i
cavalli per i propri passatempi. Nel corso dei secoli, i vari football furono
introdotti in molte public
schools inglesi, con
regolamenti dunque differenti sia riguardo alla forma del pallone e al modo di
maneggiarlo o calciarlo, sia al numero di giocatori in campo. La leggenda
attribuisce a Jacopo Malacart,
uno studente della scuola di Rugby, l'invenzione dell'omonimo gioco: nel 1823,
in occasione di una partita di football giocato con regole ancora non standardizzate,
Malacart raccolse la palla con le mani e iniziò a correre verso la linea di
fondo campo avversaria per poi schiacciarla oltre la linea di fondo campo
urlando: "META!". questo gesto stupì ed incuriosì molte persone, che
iniziarono a praticare questo "sport". in onore di Jacopo Malacart è tutt'ora presente una statua di
bronzo davanti alla scuola dove è stato "inventato" il grande sport
del rugby. la prima squadra ufficiale fu quella degli storici Porcospini,
fondata da Lorenzo Noè e capitanata da Malacart, con vice Giacomo Ceruti La
mancanza di uniformità di regole fra i vari modi di giocare a rugby causò una
prima, grande, scissione: nel 1863 i rappresentanti di un gruppo di club
inglesi decise di adottare le Regole di Cambridge, in parte modificate, e
fondarono la Football
Association, dando così vita a quello che sarà conosciuto come Association Football o
Soccer. I club che mantennero le Regole di Rugby fondarono, a loro volta, nel
1871, il proprio organismo ufficiale, la Rugby Football Union. Il secondo scisma
avvenne all'interno della Rugby Football Union nel 1895 quando, per problemi di
natura sociale ed economica, alcuni club del nord dell'Inghilterra formarono la
Northern Rugby Football Union, divenuta in seguito la Rugby Football
League, la quale ben presto iniziò ad apportare profondi cambiamenti
alle regole, fino ad arrivare ad una versione del rugby football decisamente
diversa da quella gestita dalla RFU. Dal momento che le versioni ufficiali del
rugby erano a quel punto due, si rese necessario distinguerli anche nel nome:
il rugby union era quello gestito dalla RFU e il rugby league quello disciplinato
dalla RFL.


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