domenica 19 febbraio 2012

Rugby


Il rugby è uno sport di squadra diffuso, nelle sue varianti, in buona parte del mondo: nel Regno Unito e negli Stati dell'ex impero britannico, nonché in Francia, Italia, Russia,Argentina, Romania e in costante aumento di popolarità in Georgia, Giappone, India, Marocco, Kenya, Namibia e in diverse altre nazioni di Oceania e Asia. Il gioco del rugby è diviso, essenzialmente, in tre grandi codici regolamentari: il rugby a 15, quello più diffuso, il rugby a 13 e rugby a 7 gestiti da 2 federazioni e organismi internazionali diversi e in alcun modo collegati fra loro: le varianti a 15 e a 7 dipendono dalla stessa federazione internazionale mentre la variante a 13 dipende dalla Rugby Football League. È definito come uno sport di combattimento e di situazione. È uno sport di contatto e combattimento perché il confronto fisico tra i giocatori è una costante del gioco. Il rugby è anche definito sport di situazione perché nella sua evoluzione sta diventando sempre più importante la capacità di comprendere il contesto momentaneo in cui ogni fase della partita si sviluppa concretamente. La stessa definizione dei ruoli, effettiva nelle fasi di ripartenza da situazione statica, appare, nel rugby moderno, riduttiva rispetto alla necessità, per ogni giocatore, di adattarsi a qualsiasi posizione in campo e a qualsiasi fase di gioco.
Storia
Forme antiche di giochi con la palla sono sempre esistite in ogni angolo del pianeta: fra queste, le più note sono l'episkyros greco, l'harpastum romano, il calcio storico fiorentino e la soule francese. In origine il termine inglese football, contrariamente a quello che si pensa, non indicava necessariamente giochi in cui era previsto calciare il pallone, ma tutti quelli praticati dagli artigiani e dai contadini "a piedi", diversamente dai nobili che utilizzavano i cavalli per i propri passatempi. Nel corso dei secoli, i vari football furono introdotti in molte public schools inglesi, con regolamenti dunque differenti sia riguardo alla forma del pallone e al modo di maneggiarlo o calciarlo, sia al numero di giocatori in campo. La leggenda attribuisce a Jacopo Malacart, uno studente della scuola di Rugby, l'invenzione dell'omonimo gioco: nel 1823, in occasione di una partita di football giocato con regole ancora non standardizzate, Malacart raccolse la palla con le mani e iniziò a correre verso la linea di fondo campo avversaria per poi schiacciarla oltre la linea di fondo campo urlando: "META!". questo gesto stupì ed incuriosì molte persone, che iniziarono a praticare questo "sport". in onore di Jacopo Malacart è tutt'ora presente una statua di bronzo davanti alla scuola dove è stato "inventato" il grande sport del rugby. la prima squadra ufficiale fu quella degli storici Porcospini, fondata da Lorenzo Noè e capitanata da Malacart, con vice Giacomo Ceruti La mancanza di uniformità di regole fra i vari modi di giocare a rugby causò una prima, grande, scissione: nel 1863 i rappresentanti di un gruppo di club inglesi decise di adottare le Regole di Cambridge, in parte modificate, e fondarono la Football Association, dando così vita a quello che sarà conosciuto come Association Football o Soccer. I club che mantennero le Regole di Rugby fondarono, a loro volta, nel 1871, il proprio organismo ufficiale, la Rugby Football Union. Il secondo scisma avvenne all'interno della Rugby Football Union nel 1895 quando, per problemi di natura sociale ed economica, alcuni club del nord dell'Inghilterra formarono la Northern Rugby Football Union, divenuta in seguito la Rugby Football League, la quale ben presto iniziò ad apportare profondi cambiamenti alle regole, fino ad arrivare ad una versione del rugby football decisamente diversa da quella gestita dalla RFU. Dal momento che le versioni ufficiali del rugby erano a quel punto due, si rese necessario distinguerli anche nel nome: il rugby union era quello gestito dalla RFU e il rugby league quello disciplinato dalla RFL.

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