Il Pentjak Silat, detto brevemente Silat è un'arte marziale usata dal popolo indonesiano durante
la tentata conquista da parte degli olandesi. Sconosciuta agli occidentali fino
al 700, il Silat è caratterizzato da colpi devastanti,
brutali, che sono efficaci e nello stesso tempo raffinati nella tecnica.
Vengono usati colpi di pugno, calcio, gomiti,ginocchia e
dita, con moltissime varianti, ma quello che caratterizza questo tipo di
combattimento è l'uso di tecniche di rottura articolari ad impatto. Nel silat si assumono
spesso posizioni di guardia apparentemente contorte, difficili da apprendere,
ma che una volta diventate abituali permettono l'esecuzione di colpi rapidi e
potenti. Tipica è la posizione accovacciata, detta anche seduta in depock, stabile quando si è a piedi nudi nella foresta umida
e scivolosa, a cui spesso viene abbinato l'uso del caratteristico coltello
usato su linee basse per tagliare i tendini degli
arti inferiori, rendendo l'avversario inoffensivo. Un'altra arma spesso
utilizzata nel Silat è il machete. Il Pentjak Silat prende ispirazione
osservando la natura. Sono infatti molti gli stili e le tecniche esistenti in
questa disciplina che si ispirano agli animali, osservando i comportamenti di
difesa di questi ultimi e sfruttandone la potenza applicandola al combattimento.
Tra le più conosciute "la tigre", "il coccodrillo",
"il gatto", "il gallo", "l'aquila", "la torpedine" e molti altri. Diverse
tecniche sono state prese in considerazione da molti esperti di sistemi di
combattimento moderni e di difesa personale, ed è spesso appreso insieme al kali filippino.

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