Il beach tennis è un tennis solo praticato in spiaggia, l' origine viene dai racchettoni
Storia
Il tennis da
spiaggia nasce a cavallo tra gli anni 70 e 80, quando i bagnanti della Riviera romagnola ebbero l'idea di
usare i campi da beach volley per giocare a racchettoni; inizialmente si giocava con la rete da
pallavolo, poi la si abbbassò a un 1,70 m, per rendere il gioco meno difficile
e più spettacolare. Il tennis da spiaggia fu a lungo considerato solamente un
gioco per turisti, e in quanto tale privo di regole particolari, finché nel
1996 il dott. Giandomenico Bellettini fissò le regole odierne del tennis da
spiaggia.
Come si gioca
Il gioco si pratica su un campo
di sabbia lungo 16 m e largo 8 m per il doppio, lungo 16 m e
largo 4,5 m per il singolo. L'altezza dal suolo della rete divisoria è
1,70 m al centro. La racchetta è lunga massimo 50 cm e il suo piatto
è largo massimo 30 cm con uno spessore massimo di 3,5 cm,la sua
superficie deve essere liscia anche se sono consentiti "fori" per
alleggerire l'attrezzo. La palla è molto simile a quella da tennis ma leggermente
depressurizzata. I giocatori devono battere e ribattere la palla sempre al
volo. La successione del punteggio di un gioco è:
15-30-40-vittoria senza i vantaggi; relativamente all'importanza e/o alla
specialità una partita consiste di 7 o 6 giochi con tie-break oppure
al meglio di 3 set ai 6 giochi sempre con tie break. È
pratica comune l'auto-arbitraggio ossia ogni squadra arbitra il suo campo anche
in tornei di alto livello a esclusione alcune volte delle finali o partite di
una particolare importanza. È consuetudine fra le squadre scambiarsi il cosiddetto cinque a ogni cambio campo.
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